“Toc…stumb…stumb…stumb…tac…frrrrr”: proprio con questi suoni onomatopeici il grande Francesco Nuti sintetizzava la magia del gioco del biliardo nel film “Io, Chiara e Lo Scuro”.
E a questa magia hanno assistito i (pochi) spettatori intervenuti durante quello che oggi posso definire senza tema di smentita – e stravolgendone solo un po’ il nome originale – come “Primo Torneo Nazionale di Biliardo del Lions Club Cecina” tenutosi dal 1° al 27 marzo 2022 presso l’Accademia Biliardo Etruria ASD di Palazzi.
Va detto che tale sfida ha potuto vedere la luce, prima, e la sua brillante riuscita, poi, solo grazie alla totale abnegazione del nostro attuale Presidente, Francesco Colucci, il quale deve aver sacrificato molte delle sue ore destinate a puerpera e bebè…
Purtroppo, dire che questa gara legata al service “Insieme contro il diabete: un cane goloso!” sia passata in secondo piano nella coscienza di noi soci lions è forse anche riduttivo, ed è stato un vero peccato perché il risultato finale è stato eclatante lasciando intravedere per questo tipo di competizione un notevole potenziale per un suo futuro utilizzo finalizzato a un’enorme visibilità nel nostro territorio e all’ottenimento di sostanziosi contributi da destinare a una serie di services proprio così come detta la nostra missione lionistica.
Lo stesso presidente inizialmente non aveva immaginato che si trattasse di una cosa del genere: “Vabbè, è iniziato il torneo di biliardo venerdì, domenica sarà finito, ci saranno una dozzina di iscritti…” questo è quanto mi ero disegnato in testa… ora mi rendo conto (diciamo le cose come stanno) della figura da scemo che ho fatto! Il torneo si è protratto per la bellezza di quasi un mese e questo grazie all’iscrizione di 215 atleti provenienti da mezza Italia (ok, il grosso dalla Toscana, ovviamente, ma c’erano esponenti anche di altre località).
E se qualcuno, dopo questa premessa, potesse ancora pensare che si sia trattato di un torneino da Bar dello Sport è bene che si ricreda subito perché tra gli iscritti troviamo giocatori del calibro di Carlo Cifalà, David Martinelli, Matteo Gualemi e Sandro Giachetti tutti ex campioni del mondo, europei e italiani in anni anche recenti. Come se, per fare un esempio più alla portata di tutti, il Lions Cecina organizzasse un torneo di calcio e a questo partecipassero Tardelli, Maldini, Baggio, Totti e Chiesa….
I giorni di gioco e le partite si sono snocciolati uno dopo l’altro in un clima che, dati i tempi che corriamo, potremmo definire surreale: luce accesa sul panno verde, buio tutto intorno, l’arbitro federale vigile in piedi da una parte e i due avver-sari che si affrontano senza guardarsi tra di loro.
Lo sguardo è infatti concentrato sul tavolo, sul problema che a ogni “steccata” devono affrontare i due atleti; problema il cui enunciato suona pressappoco così: “Data la posizione della bilia A, quella della bilia B, quella del pallino C e considerando che l’ostacolo di 5 birilli chiamato “castello” posto tra A e B non può essere abbattuto direttamente, si trovi la direzione e la forza che devono essere impresse alla bilia A per andare a toccare la bilia B in modo che quest’ultima a sua volta abbatta uno o più birilli e si vada a posizionare oltre questo “castello” rimanendo a sua volta coperta dalla bilia A. Si consideri il pallino C come sorta di variabile gestibile a piacimento”. Tutto il resto è silenzio.
Un silenzio rotto solamente dai suoni “nutiani” di inizio articolo al vibrare della stecca. Il pubblico assiste ipnotizzato a questo spettacolo di intelligenza e perfezione varia, e solo quando un giocatore compie un tiro che ha del prodigioso, solo quando il pubblico vede svolgersi davanti ai suoi occhi tutto quello che la mente dell’atleta aveva previsto, solo allora si permette di sottolineare “la soluzione del problema” con un sommesso applauso fatto di semplici schiocchi di dita o di leggeri colpetti col tacco sulla moquette della tribuna.
Non so voi come la pensiate, ma per me anche questo “silenzio dei campioni” in un mondo dove tutto è urlato ed esasperato ha una sua eccezionale valenza.
Per la cronaca, la finale è stata magistralmente giocata tra Sandro Giachetti e Andrea Martinelli, un giovane di Pontedera dal sicuro avvenire che poi se l’è effettivamente aggiudicata.
Il montepremi prevedeva premi in denaro fino al 10° posto col fine di creare un sostanziale pareggio tra entrate e uscite globali.
Unica nota negativa possiamo evidenziarla con la mancata effettuazione del torneo per dilettanti curato dei nostri Leo, i quali hanno promesso però di rifarsi alla prossima occasione.
Che ci sarà, ne potete essere certi.